Atto d'accusa contro ogni forma di ingiustizia - Giornale periodico on line a carattere politico e culturale
laureaI medici italiani vengono perseguitati e semplicemente sfruttati da vari apparati che istituzionalmente dovrebbero garantirgli “previdenza e assistenza” Oggi mi iscriverei ancora a Medicina e Chirurgia? Forse no, vista la deriva che ha preso “la medicina” e i suoi rappresentanti istituzionali. Visto come sono trattati i Medici della Sanità pubblica e i Pazienti. Una mortificazione insopportabile. E un senso di impotenza difficile da gestire. Combattere contro la corruzione di lobby potenti, contro cordate di persone che hanno il potere di influenzare le decisioni governative e l'attività legislativa e altri organi della pubblica amministrazione a proprio vantaggio, è veramente è una impresa titanica. Ma le imprese titaniche vanno affrontate con la forza della ragione e della verità. E vinte. Perché si possono vincere. 

Un giorno pieno di sogni e di aspettative il giorno della mia Laurea, dopo un percorso accademico impegnativo e pesantissimo. Laureata nel preappello del sesto anno. Era il mese di luglio. Avevo bruciato le tappe. Tanto era il mio desiderio di diventare Medico e aiutare a guarire, a curare se non riuscivo a guarire. Sogni e aspettative infranti da uno stato malato.
Il giorno della mia laurea in Medicina e Chirurgia. Con 110 e lode pubblicazione della tesi. Università “La Sapienza” di Roma. Avevo 24 anni. A 27 anni specializzata, sempre con lode, in Pediatria, sempre stessa Università.
Poi sono seguite altre specializzazioni. Neonatologia, Psicoterapia e corsi di Formazione e Master in altre discipline. Medico ospedaliero per 32 anni sempre a Roma. Dall’età di 26 anni. Quello che si diceva giovane medico.
Prima assistente come assistente medico pediatra neonatologo, poi aiuto primario qualifica poi modificata in dirigente medico pediatra neonatologo, negli ospedali romani, andando in ordine: Cristo Re, Nuovo Regina Margherita, San Camillo. Insegnato all’università di Tirana ed Elbasan in Albania alla facoltà di Medicina e Chirurgia come titolare nelle discipline di Neonatologia e Neuropsicologia per otto anni. Eccetera. Ecco uno dei miei siti dove si trova la mia storia www.ernestamarandomedico.it
Da allora sono passati tanti e tanti anni. Se potessi tornare indietro, rifarei lo stesso percorso? Forse no… E i perché sono davvero tanti.
Ecco alcuni perché:
Vedere una sanità pubblica distrutta, mancanza di farmaci salvavita, reparti desolati e desolanti, personale sgarbato, medi cubani polacchi e ucraini invadere il nostro territorio e la nostra sanità "per mancanza di medici" e noi medici  italiani, iscritti a un ordine professionale, paganti tasse oltre il 70%, messi all’angolo.
I malati abbandonati. L’avvento della sanità privata. La mistificazione della scienza. E potrei proseguire. Ma che mondo è diventato? Che mondo è mai questo? Troppa infamia
 
 
Giornale online iscritto il 2/05/2008 al n. 184/2008 del Registro di Stampa del Tribunale Civile di Roma.
Direttore Ernesta Adele Marando. Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.