Atto d'accusa contro ogni forma di ingiustizia - Giornale periodico on line a carattere politico e culturale
Diga sul Lordo

Siderno - Reggio Calabria.
Da molto tempo si parla del caso Diga sul Lordo, in bene ed in male, purtroppo però, come spesso accade da noi in Calabria, gli interventi sul territorio sono troppo spesso finalizzati ad arricchire non certo l'ambiente...
Anni fa l'associazione ambientalistica "Accademia Kronos Calabria," sede regionale di Locri, si era resa promotrice di una petizione da parte dei cittadini della locride per la realizzazione di un'area protetta sulla “diga sul Lordo”, rimasta purtroppo senza alcuna risposta.
L'associazione A.K. Con il presidente Arch. Alberto Gioffrè, chiedeva inoltre un monitoraggio da parte della forze dell'ordine inerente l'abitudine domenicale di alcuni cacciatori di recarsi presso la diga e sterminare fauna anche protetta.
Io, come responsabile A.K. della locride avevo inoltre organizzato passeggiate con i miei amici a quattro zampe proprio nell'intento di valorizzare e far conoscere aspetti del territorio che avrebbero potuto anche favorire un'altra forma di turismo.
La diga sul torrente Lordo a Siderno, in contrada Pantaleo, oggi in stato di abbandono, purtroppo però continua ad essere uno dei tanti esempi di immenso dispendio di denaro pubblico, oltre che immensa distesa di fango, mancando ormai i  nove milioni di metri cubi d'acqua presenti che avevano sommerso terreni e case espropriate ad hoc.
Costata, all'epoca della costruzione, durata circa venticinque anni, più di cinquanta miliardi di lire, non è mai stata utilizzata per gli scopi prefissati, cioè come riserva idrica per combattere la siccità e servire le aziende agricole della zona,l'enorme distesa d'acqua però aveva, nel tempo favorito e fatto si che nidiassero specie acquatiche e volatili anche protette. Flora e fauna erano solo da ammirare.
Dunque ecco prospettarsi almeno altri utilizzi, tipo passeggiate a cavallo o luogo di bellezza o lago artificiale.
Purtroppo a  causa di una lesione di dubbie origini, forse per i continui e dannosi svuotamenti e riempimenti, e dannosi non solo per le specie animali che avevano trovato un buon habitat, è stato disposto lo svuotamento cautelativo con l'intento di riparare il danno e mettere in sicurezza la struttura.
Per fare questo però servirebbero nuovi lavori e con conseguenti costi, si ipotizza più di un milione di euro. Lasciare la situazione invariata invece significa avere danni irreversibili.

Tanti gli incontri di varie associazioni ambientaliste della locride, tante le domande, tantissimi i dubbi. Tra questi la presenza o meno di rifiuti tossici seppelliti all'interno della diga stessa.
L'osservatorio Ambientale Diritto per la vita, in occasione della giornata mondiale dell'acqua ha pensato di organizzare una “passeggiata ecologica“ lungo il perimetro dell'ex diga ad un costo irrisorio che servirà in seguito per monitorare appunto le acque potabili della locride.
Ci auguriamo anche noi dell'associazione O.L.A., Oltre l'Arcobaleno onlus, che da anni ormai si batte affinchè siano riconosciuti i diritti degli animali, e per il diritto stesso alla vita di ogni essere vivente, che la diga possa al più presto essere nuovamente non solo da stimolo per giornate ludiche, di ritorno alla natura, escursioni naturalistiche e culturali, ma ritorni ad essere un luogo ottimale per la crescita della flora e della fauna e dell'oasi che si era creata in modo così naturale tanto da poter affermare che la svuotamento è stato un “delitto” vero e proprio ai danni di specie viventi.
Giornale online iscritto il 2/05/2008 al n. 184/2008 del Registro di Stampa del Tribunale Civile di Roma.
Direttore Ernesta Adele Marando. Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.