Atto d'accusa contro ogni forma di ingiustizia - Giornale periodico on line a carattere politico e culturale

images-2In un momento così delicato in cui il Governo è proteso a reperire le risorse per abbassare le tasse, irresponsabili indicono quattro referendum inutili  sperperando denaro pubblico. L’inutilità della consultazione emerge dall’esame approfondito dei sotto elencati quesiti referendari.

Il primo si riferisce alla proprietà dell’acqua Si sostiene che essa deve rimanere pubblica. Non risulta da nessuna parte che sia stato preso in esame la possibilità della sua privatizzazione. Vi è una legge, chiara, ineccepibile, in proposito che sancisce inequivocabilmente che l’acqua è di tutti.

Il secondo riguarda la concessione della distribuzione dell’acqua estesa ai privati. Attualmente in molte Regioni, governate dal centro destra e dal centro sinistra ed anche una dall’estrema sinistra, da tempo hanno stipulato contratti con privati, ( per esempio nel Lazio la giunta Marazzo, giunta di sinistra, ha appaltato il servizio, senza gara, all’ Acea Ato 2, per far distribuire l’acqua in molti comuni laziali) imponendo tra l’altro alle aziende concessorie di potenziare le reti idriche.
Perché si è adottato tale provvedimento?  Perché tutti i Comuni non erano in grado di provvedere al servizio. Per quanto riguarda poi le tariffe, esse sono oggetto di controllo da parte delle Regioni stesse. Ora con questo referendum il problema ritorna ai Comuni inadatti per tale compito. E chi paga la rescissione di questi contratti già stipulati? L’unica cosa che si doveva fare era di richiamare le Regioni affinchè vigilassero che  le norme stabilite nei contratti stessi fossero attuate e che le tariffe fossero congrue.

Il terzo quesito riguarda il nucleare. Quesito anch’esso inutile in quanto il Governo decise di rimandare la soluzione del problema negli anni a venire per riprendere l’esame, se attuare il programma nucleare o meno, allorquando fosse passata l’emotività della gente, visto il disastro giapponese. Gli organizzatori hanno volutamente omesso di illustrare  all’elettorato che vi sono impianti nucleari di vecchia generazione, a ridosso dei confini italiani, specie dalla parte francese. Pensate con quale gioia i nostri cugini d’oltralpe hanno appreso la notizia della rinuncia italiana alla costruzione di centrali nucleari; ci vendono l’energia come vogliono e a prezzi che vogliono!
I verdi, a dir la verità, si sono sempre battuti per una energia pulita: né centrali a carbone, né a gas, né tanto meno a gasolio. Vogliono l’energia solare, quella voltaica, quella che deriva dalla potenza dell’acqua sprigionata dalle dighe. Soltanto che per le prime due l’energia prodotta è irrisoria rispetto al consumo nazionale e se anche fosse potenziata non risolverebbe il problema. L’altra generata dalla forza delle acque, produce energia per un terzo del fabbisogno nazionale. Ma queste dighe  presentano un alto rischio di pericolosità sia la vetustità delle opere sia per la carenza di manutenzione ed ancor di più per i  scarsi controlli alla stabilità. Tuttavia rimane sempre l’imponderabilità. Un grande pericolo di disastro ambientale è sempre dietro l’angolo per un improvviso, imprevisto, imprevedibile crollo che investirebbe i nuclei abitativi sorti a valle delle dighe ed alcuni addirittura  anche a ridosso, i quali verrebbero spazzati causando una miriadi di morti.

Ultimo quesito è quello del legittimo impedimento. Legge già bocciata, snaturata, dalla Corte costituzionale e quindi resa inapplicabile. Come tutti sappiamo chi comanda per l’applicazione delle leggi o meno è la Corte e non il Parlamento. Quindi l’ennesimo quesito referendario è risultato inutile.

La grande vittoria che hanno ottenuto i referendari è stata solo quella di aver raggiunto il quorum di circa il 57% per abrogare leggi inesistenti ed inutili. La sinistra non esulti della vittoria perché nel 57% vi sono anche i voti degli aderenti al centro destra. Questi voti non sono stati di adesione alle proposte referendarie né di protesta ma di avvertimento al Governo perchè ancora non ha abbassato l’asfissiante, elevata pressione fiscale! 

Scritto dalla Voce Italiana.     

Giornale online iscritto il 2/05/2008 al n. 184/2008 del Registro di Stampa del Tribunale Civile di Roma.
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