VENT’ANNI DOPO L’ASSASSINIO DEL DR.GINO MARINO LA VIOLENZA E L’INTIMIDAZIONE DOMINANO SEMPRE ALL’INTERNO DELL’OSPEDALE DI LOCRI CON AGGRESSIONI E MINACCE DI AI MEDICI E LAL PERSONALE PARAMEDICO. DIETRO LE SOLITE DICHIARAZIONI ANTIMAFIA SI NASCONDE, COME SEMPRE, IL NULLA DELLE ATTIVITàA’ DI PREVENZIONE E INVESTIGAZIONI, PER ASSICURARE ALMENO UNA DECENTE SICUREZZA AI PROFESSIONISTI CHE LAVORANO PER LA SALUTE DEI CITTADINI

L'assassinio del Dr. Gino MARINO, che aveva preso il posto del Prof. Francesco MORGANTE alla guida della Divisione di Chirurgia dell'Ospedale di Locri portandolo a un livello di eccellenza mai più conosciuto, vent'anni fa, era stato preceduto dall'aggressione a un gruppo di Medici e Paramedici con l'effrazione a calci dei vetri di una porta all'interno dell'Ospedale da parte di persone mai identificate.

In precedenza, appena fuori dell'Ospedale, era stato sequestrato il Prof. MORGANTE, liberato dopo molti mesi di cattività e il pagamento di un riscatto. All'interno dell'Ospedale sono stati assassinati dei pazienti ricoverati dopo essere stati aggrediti e, appena fuori del Pronto Soccorso venne assassinato il Neurochirurgo che dopo una giornata di lavoro in sala operatoria si accingeva a tornare a casa.

Nelle diverse indagini che sono state svolte sull'onda emotiva che ha seguito l'assassinio del Dr. Francesco FORTUGNO e nelle relazioni sviluppate (BASILONE e altre ) sull'Ospedale, oltre ai soliti accenni a "infiltrazioni", "malaffare", ecc. non si rinviene neppure un accenno alle condizioni in cui sono costretti a vivere e operare i Medici che quotidianamente, con il Personale Paramedico, prestano la loro opera all'interno dell'Ospedale supplendo, con Dignità, Coraggio, Sacrificio personale, non solo alle carenze di organico e di attrezzature tecniche. Ancora: Neppure un accenno all'assenza, all'interno della struttura, delle condizioni minime di sicurezza che in ogni Paese Civile sono garantite per chi opera all'interno degli Ospedali per la salute e la cura del Cittadini.
Ma c'è qualcosa di ancora più infame nell'atteggiamento assunto dalla classe politica nei confronti dei Medici e degli Operatori Sanitari. Nella consapevolezza di essere responsabile di uno sfascio spaventoso delle strutture sanitarie, divenute nel tempo feudi privilegiati di una classe di burocrati e impiegati il cui numero talvolta supera quello dei Sanitari e degli Infermieri, la classe politica profittando di addetti stampa e giornalisti compiacenti, in occasione di dolorosi episodi definiti "di malasanità", scarica sui Medici la responsabilità di documentate carenze tecniche e amministrative.
La classe politica che gestisce la sanità e l'ha portata allo sfascio totale, addita quindi i Medici, direttamente a contatto con i Cittadini bisognosi di cure, come responsabili di quanto, nelle sue totali carenze politiche, culturali e umane ha provocato con i suoi manager e direttori generali, sindacalisti prezzolati. E' questo che determina, quindi, assieme alla mancanza anche di una minima educazione, alla consapevolezza della mancanza di controlli e di personale addetto alla sicurezza, l'aggressione ai Medici da parte di utenti cui non è possibile dare il nome di Cittadini. E a questo punto le indagini per individuare i responsabili delle aggressioni ai medici si svolgono secondo un rituale scontato: Disattenzioni, mancanza di professionalità, omertà dei testi cui seguono archiviazioni e indicazione dei Medici che hanno subito le aggressioni come sbirri e candidati a subire ulteriori aggressioni. Nel totale silenzio fino alla fuga di ogni responsabile della sicurezza dei Cittadini, prima che dei Medici e del Personale Sanitario.
E' in queste condizioni che nei giorni scorsi s'è consumata, sempre all'interno dell'Ospedale di Locri, l'ennesima aggressione ai danni di un Medico della Medicina di urgenza e del suo infermiere. Cui fa riscontro l'ennesima fuga omertosa di ogni responsabile della sicurezza dei Medici e dei Cittadini che chiedono di essere curati e non di assistere all'aggressione dei Medici che possono rispondere alle loro richieste di Salute; e le pagliacciate di scorte armate fino ai denti di politicanti e funzionari di mezza tacca che sfrecciano a bordo di autovetture superblindate e seguite per nascondere il nulla di cui sono impastati. E, nel caso dell'Ospedale di Locri, la loro oggettiva complicità con i responsabili delle aggressioni ai Medici che ciò nonostante, con Dignità e coraggio, proseguono nella propria missione.
Ne parleremo ancora.

Locri, 4 Settembre 2008