Atto d'accusa contro ogni forma di ingiustizia - Giornale periodico on line a carattere politico e culturale
toghe-intoccabilijolly-rossoIL 22 SETTEMBRE 2010 LA COMMISSIONE ANTIMAFIA SARA’ IN CALABRIA PER “sentire i magistrati”

CHE ASCOLTI I CITTADINI VITTIME, COME IN TUTTO IL SUD, DELLA MAFIA DELL’ANTIMAFIA

Dietro continue “emergenze” create ad arte il SUD continua a sprofondare. La commissione antimafia dà una mano recandosi in CALABRIA per “interrogare i magistrati” cui aggiusterà la foglia di fico dietro la quale nascondono il compiacimento per essere riusciti, ancora una volta, magnificando gli attentati alle proprie virtù, a impedire ogni indagine, anche superficiale sulla gestione coloniale della giustizia nel SUD e specialmente in CALABRIA.
Innanzi tutto sull’allontanamento da REGGIO CALABRIA, con la lupara disciplinare, dei pochi magistrati onesti che s’erano permessi di compiere il proprio dovere, rischiando la pelle e la carriera, proponendo appello avverso la sentenza che aveva assolto i responsabili del’usura bancaria che soffoca in CALABRIA ogni attività imprenditoriale; sulle aggressioni sguaiate  dei giudici che profittando delle improbabili “aggressioni mafiose” alla loro casta hanno calunniato chi ha chiesto serie indagini sulle asserite aggressioni pretendendo solo sfilate e solidarietà “anche degli alunni degli asili nido”; sulle omissioni di atti di ufficio e interessi privati in atti di ufficio che connotano le gestioni delle sezioni esecuzioni immobiliari dove con una perizia falsa giudici della direzione distrettuale antimafia rapinano le case di Cittadini malcapitati nel silenzio complice di ogni istituzione “antimafia”; sulla gestione criminale dei procedimenti di riconoscimento delle invalidità civili e del diritto al relativo trattamento con gli accordi tra giudici addetti a tali sezioni e ctu complici di ribalderie ai danni dei Cittadini per privarli del diritto all’assistenza e al trattamento pensionistico; sulla deliberata omissione di accertamenti doverosi a fronte di minacce di morte a Cittadini che richiedono solo tutela legale allo Stato invece che all’antistato, deprecato a chiacchiere e favorito nella realtà; sulle ultime trovate per nascondere tali realtà: la creazione di finti allarmi sociali per finti attentati definiti per slogan invece che a conclusione di indagini e la sistematica incriminazione per calunnia di chi chiede giustizia nel rispetto delle Leggi; sulla falsificazione delle prove nei processi dieci anni dopo fatti accertati e documentati con collusioni documentali tra giudici antimafia e avvocati collusi, premiati con la nomina a magistrato onorario e garanzia di impunità per i delitti commessi.

Il tutto svolto con la forza intimidatrice del vincolo associativo e lo stato di assoggettamento e di omertà che ne deriva al punto da impedire ogni rilievo critico sulla stampa e continuando a conseguire benefici personali con altrui danni. E la complicità di fatto della commissione antimafia se non chiederà conto di tutto ciò interrogando i Cittadini e non solo i magistrati
falcoverde
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